venerdì 30 gennaio 2009

Obiezioni sconclusionate 3^ - "Tombeur des femmes"


"...Che cos'è il genio? E' immaginazione, è improvvisazione..." Da "Amici miei atto II°" 1982 Regia di Mario Monicelli.

Prendiamo, allora, una frase di Ernesto "Che" Guevara" : "Yo no soy un libertador. Los libertadores no existen, son los pueblos quienes se liberan a si mismos." Una frase profonda politicamente, un aforisma pregno disignificati illuminanti, eppure semplice, immediato. Geniale appunto. Una citazione che starebbe bene in bocca a un sociologo, piuttosto che a un politico realmente impegnato nel sociale.
E cambiamo: libertador con conquistador...pueblos con mujeres...

"Yo no soy un conquistador. Los conquistadores no existen, son los mujeres quienes se conquisten a si mismos."

Ecco una frase che potrebbe suscitare l'interesse, pronunciata nel modo ( e soprattutto) dalla persona giusta, di qualsiasi donna, anche la più riottosa. Ecco una frase che starebbe bene sulla bocca di un vero tombeur des femmes.
Qualcuno dice che, nel campo della creatività, a qualsiasi livello e per qualsiasi settore, resta ben poco da inventare e che l'unica strada sia quella di "piegare la genialità altrui ai propri comodi, per i propri fini".
Sostituendo, mi permetto di aggiungere, anche solo due parole in frasi illuminanti ma vecchissime. Il rischio? E' quello di far diventare il "Che" un semplice sciupafemmine.
Ma è un vero rischio? In fondo, forse, oggi di rivoluzionari non c'è più bisogno, mentre di sciupafemmine sì.
Almeno a giudicare dalla generale insoddisfazione dell'universo femminile...

mercoledì 28 gennaio 2009

Demenzialità obiettive 2^ - "Dietro le quinte"

Si fa presto a dire: "Dietro le quinte"...
Uno si può anche immaginare un nanetto allupato, con il suo impermiabilino, la caviglia nuda e pelosa, le Clark's ai piedi che sgambetta dietro cinque podiste dai pantaloncini attillatissimi. A un certo punto afferra l'ultima, quella più affaticata che, naturalmente, è la quinta. Ecco...ehm...cosa succede dietro le quinte, è facile immaginarlo.

In tema di abbigliamento "Dietro le quinte" ci sono quasi sempre dei seni.
Ora, se avessi un minimo di cognizione di causa, potrei azzardare che dietro le quinte ci sono dei seni enormi, ben fatti e sodi. "Felliniani" per intenderci.
Ma la verità è che non ne sono sicuro, lo giuro. Per esempio: se una donna ha la "prima" cosa vuol dire?? Che ha un seno grandissimo o piccolissimo? E se ha la sesta? E la famosa "coppa di champagne" a che misura corrisponde? Per non parlare delle coppe.. So che ci sono di varie misure, rispetto alla circonferenza toracica. Eppoi, un'ultima questione: che voi sappiate c'è differenza fra "reggipetto" e "reggiseno"? Insomma è un casino vero, tanto che prima di pensare ad acquistarne uno, faccio prima a fare sparire tutto. Anche dalle fotografie....

Infine se per "quinte", intendiamo la consecutività di qualsiasi tipo di prestazione atletico-fisico-sessuale, scopriamo che "dietro le quinte" non ci può essere che il doping. Avete mai visto un grande atleta e/o un amatore ripetere i suoi successi più di quattro volte nell'ambito di uno stesso...ehm.."meeting"?
Se ci riesce un atleta, si finisce con il notare una strana acne sulle guance. Ricordate Ben Johnson?
Se ci riesce un pornodivo, sembra sempre un po' più blu di quando è partito. Esempio:i puffi. E' un fatto conclamato che la loro saga era un unico, interminabile e subliminale, messaggio di strapotere sessuale. Per quanto ancora oggi non mi spiego come mai era blu anche "puffetta".

Ora che ci penso, però, dipende tutto dalla durata del "meeting". Quanto può durare un meeting???
Beh, in ogni caso le prime quattro sono sempre le più importanti.

Probabilmente è per questo che in pochi hanno voglia di arrivare "dietro le quinte"

lunedì 12 gennaio 2009

Demenzialità obiettive 1^ - Elegìa della cozza e del carciofo




Non lo so perchè questa mattina ho in mente le cozze. Non è che abbia fame è che, lo sapete, certe mattine uno si sveglia è ha in mente qualcosa che ridonda. Che so? Un motivetto, una canzoncina, una immagine, un uomo, una donna... Qualcosa, insomma che non sa spiegarsi proprio. "Ma dove caxxo l'ho sentita ieri questa canzone?" "Ma di chi è sta faccia che mi viene in mente?".
Bene io oggi ho in mente le cozze. Anzi precisamente le ho in mente nella loro forma e nel loro colore. Siamo tutti d'accordo che le cozze sono buone no? Ma allora perchè si dice "E' brutta come una cozza?" Voglio dire: è innegabile che si è più propensi istintivamente a definir "brutto" un alimento che non piace, ma la cozza piace... E allora perchè?
Per il colore? Beh, è nera. Tanti di noi amano questo colore, tanti di noi ci si ricoprono volentieri. D'accordo, uno potrebbe obiettare: "la cozza è nera all'esterno, ma aprendola...". Allora apriamola: le pareti interne del guscio sono madreperlate, un colore non certo sgradevole, se è vero è tipico di certi ornamenti femminili e che, anzi, più risulta puro nella sua intensità e lucentezza, tanto più risulta pregiato.
Andiamo al frutto: è giallo-arancione, bordato di nero. Tutto qui. Non mi sembra un accostamento cromatico improponibile. Voglio dire certi stilisti "dolcegabbaneschi" hanno fatto e fanno tutt'ora molto peggio. E allora? Dove risiede l'obiettiva sgradevolezza della cozza, tale da giusticare l'affermazione "brutta come una cozza"?

Stesso discorso vale per il carciofo. Anzi, se una donna è brutta come una cozza, l'uomo, il maschio, è brutto come un carciofo. Ora ditemi perchè? Sì, d'accordo questo ortaggio ha una scorzetta coriacea, ma poi e buono, è verde ed ha una forma spinosa. Esattamente come la rosa.
La verità è che il bisogno di stereotipi ci facilità la vita è che spesso, per esemplificare, ci appoggiamo a metafore o similitudini che velocizzano i nostri discorsi. E lo facciamo così, senza pensarci e scendere in profondità.
Ho detto: "profondità"? Bene l'unica similitudine in tema di bruttezza che ha reso, rende, e renderà sempre l'idea è quella del "cesso". Può valere per tutti, uomini e donne, e alla fine...ehm.. più ne vai a fondo e più ne aumenta la bruttezza.
Altro che cozze e carciofi.

venerdì 9 gennaio 2009

Obiezioni sconclusionate 2^ - Elegia del "secondo"

Il "secondo"? Di base ha uno sguardo mesto, a capo chino e ogni tanto scuotela testa. I più ombrosi lo fanno impercettibilmente, quando nessuno li vede, i più solari lo ostentano, come se fosse quasi una medaglia. Questo di base... Poi c'è "l'eroe sconfitto", una bella figura poetica. E' stato bravissimo, ardito, disciplinato. Ma ha perso. No, non perchè gli è mancato quel tocco in più, non perchè vale meno, semplicemente perchè non è stato capito, apprezzato fino in fondo o, più semplicemente, non avrebbe mai potuto vincere: troppi interessi lo hanno fatto "secondo" sin dalla partenza.
Lui reagisce esattamente come sopra, solo che ogni tanto sorride della sua (temporanea, passeggera) sfiga. Così alla fine vince. Vince perchè è intelligente, perchè non si abbatte e "gode" anche nella sconfitta.
Disprezzo chi "vince" sempre e non conosce che l'abito mentale della vittoria. Apprezzo il cuore di chi ha perso e ha saputo perdere. Anche senza sapere che, in questo modo, si stava preparando ad arrivare primo. La prossima volta.

giovedì 8 gennaio 2009

Cazzate circostanziate 3^ - Pupazzi di neve


Fra poco, se tutto va bene, sarà pronto il mio primo pupazzo di neve da tempo immemore. L'unico problema che ho è per le braccine. Cosa faccio: azzardo un tentativo con la neve, oppure ripiego su un più esemplificato braccino-ramo di legno, magari con guantini a riprodurre le mani?
Oh intendiamoci: il naso lo faccio con una carota, gli occhi con le olive nere, per la bocca taglio un peperone giallo. Il peperone rosso non l'ho trovato...
Credo che il giallo vada bene, considerando che gli infilo in bocca una pipa. D'altra parte utilizzare il peperone verde sarebbe stato un po' troppo azzardato.
Per il resto sarà classico: sciarpona, cappellino di tendenza...
Ah dimenticavo: Buon 2009 a tutti. L'8 gennaio...